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In morte di Gorbačëv

In morte di Gorbačëv

In morte di Gorbačëv. Michail Sergevič Gorbačëv disprezzava la guerra. Disprezzava la realpolitik. Disprezzava l’idea di un ordine dettato dalle armi. Aveva liberato i detenuti politici. Aveva fermato la guerra in Afghanistan e la corsa al riarmo nucleare.

Credeva nelle scelte dei popoli. I nostalgici dell’URSS lo accusavano di aver dato via la Germania, la Polonia,… E Lui sarcastico replicava: «Certo! Ho dato la Germania ai tedeschi, la Polonia ai polacchi,… a chi, se no?»
In morte di Gorbačëv non posiamo non ricordare che amava una donna più del potere e poneva i diritti umani sopra lo Stato. Amava la pace e non credeva nell’uso delle armi. Ha fatto molti errori? Può darsi. Ma ci ha regalato trent’anni senza la minaccia di una guerra globale e nucleare. E ora? Ora nessuno ci regalerà più nulla.

Elena Kostioukovitch ha scritto un ricordo di Gorbačëv per La Stampa del 22 settembre 2022. Gorbačëv, agente del Bene.


Per chi ha osservato Gorbačëv dall’inizio della sua ascesa fino ai vertici della piramide governativa era normale iniziare qualsiasi discorso su di lui con la parola «inaspettatamente»… Perché questo fu Gorbačëv per molti noi: un susseguirsi di sorprese. Leggi di più


Proprio per queste sue qualità Michail Sergeevič merita di essere ricordato tra le Figure di Maestri.

Grazie per averci fatto sognare, Michail Sergeevič!

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